Simulazione 3D Mastoplastica Additiva Dr. Adriano Santorelli - Infoestetica Magazine

Simulazione 3D Mastoplastica Additiva Dr. Adriano Santorelli

Simulazione 3D Mastoplastica Additiva Dr. Adriano Santorelli

La mastoplastica non ha più segreti grazie alla tecnologia

IN BREVE

  • Simulazione 3D mastoplastica additiva: Il dr. Adriano Santorelli mostra il suo metodo di lavoro importato dagli Stati Uniti
  • Mastoplastica additiva: un programma per pc simula il risultato dell’intervento
  • Ecco come sarà il seno dopo l’operazione: misure dettagliate, proporzioni rispettate, insomma la chirurgia plastica è sempre più tecnologica

«Il lavoro del chirurgo plastico è molto concettuale nella fase preliminare alla quale segue, poi, la pratica fatta di estrema concentrazione e “manualità”». Esordisce così il dr. Adriano Santorelli, che all’estero rappresenta l’Italia sul tema della mastoplastica additiva con una raccolta di pubblicazioni edite nella rivista internazionale Aesthetic Plastic Surgery.

Anteprima del risultato con un programma per pc
«Io utilizzo un programma per pc che permette di mostrare alle pazienti in anteprima quale sarà il risultato dell’intervento. È importante per avere un’idea di come cambierà il loro corpo ed è a sua volta necessario perché molte pazienti vengono da me portando una foto di un’attrice o di un’amica come modello. Nessun seno è uguale ad un altro, il bel dècolletè di un’attrice potrebbe star male sul corpo della paziente e viceversa. Questo programma è un medical device che mostra il punto di partenza, ovvero una riproduzione dettagliata del busto della paziente prima dell’intervento con le misure e le proporzioni, a partire dalle quali si valuta qual è l’impianto giusto per quel tipo di mammella e quel tipo di corpo nel rispetto di quei valori. Lo stesso programma misura eventuali differenze tra un volume ed un altro, quindi tiene conto del fatto che un seno possa essere più grande dell’altro. Dopodiché si passa alla progettazione: si seleziona un impianto dalla lista e si vede quale sarà il risultato. Una volta scelta la protesi si salvano tutti i dati raccolti per la sala operatoria.
Io sono un grande sostenitore di questo metodo di lavoro e, dalla mia esperienza negli States, ho portato un’altra idea che ho “rubato” al mio mentore, il dr. Bill Adams: alla paziente viene fornita una cartella con tutte le indicazioni pre e post-operatorie che include la gestione e la cura delle cicatrici».