Clemente Russo Tokyo 2020 - Infoestetica Magazine

Clemente Russo Tokyo 2020

Clemente Russo Tokyo 2020

Il campione della boxe Clemente Russo si racconta: «La parola d’ordine per avere un fisico scolpito è sacrificio. La mia famiglia è l’unica in grado di mettermi ko fuori dal ring!»

In breve

Il campione della boxe Clemente Russo ci svela la sua vita da sportivo tra famiglia e ring…

  • Clemente Russo Tokyo 2020: lavoro sodo e faccio molte rinunce. Tutta la mia vita ruota intorno a questo importante appuntamento
  • Clemente Russo e la boxe italiana: dalle Olimpiadi di Rio siamo tornati a secco di medaglie per alcune decisioni arbitrali discutibili ma la squadra ora è forte e giovane. Possiamo avere grandi soddisfazioni
  • Nel mio centro a Marcianise insegno sport a tutti e a 360 gradi. Nel percorso dei più giovani coinvolgo anche le famiglie
  • Seguo una dieta particolare cucita addosso a me povera di ingredienti ma ricca di integratori
  • La chirurgia plastica? Sono favorevole se aiuta ad essere più sicuri in se stessi. No agli eccessi!
  • Clemente Russo e le figlie: una fa boxe e le altre due fanno judo. La mia famiglia è l’unica che può mettermi a tappeto fuori dal ring
  • Non penso che il mio futuro sia nel mondo dello spettacolo. Ho ancora tanto sullo sport da insegnare ai giovani

Per i tifosi Clemente Russo è Tatanka, come il bisonte dei pellerossa. Eh sì perché con la testa china punta sempre al suo obiettivo e non si ferma finché non lo ha raggiunto. Propria per la sua costanza e passione per lo sport, Clemente Russo è uno dei campioni della boxe, un orgoglio italiano che viene dalla strada. Tutto ha inizio a Marcianise, terra di camorra, di fuochi e di pugili. Da lì è partito e con determinazione è diventato il grande sportivo che conosciamo oggi. Ha all’attivo diversi trofei: ha vinto l’oro nei campionati mondiali di pugilato di Chicago nel 2007 e di Almaty nel 2013; ha conquistato l’argento alle Olimpiadi di Pechino del 2008 e la stessa medaglia anche alle Olimpiadi di Londra del 2012. Quelle di Rio nel 2016 non sono andate bene ma le sconfitte fanno parte del gioco e per Clemente non sono motivo di abbattimento. Ora si punta ad un altro importante traguardo: Tokyo 2020.

 

Lo abbiamo intervistato per farci raccontare la vita di uno sportivo tra sogni, obiettivi e sacrifici…

 

Clemente lei è una eccellenza tutta italiana nel mondo che ha all’attivo tanti trofei. Tokyo 2020 rimane la sua prossima sfida?

 

«Assolutamente sì, è il grande appuntamento per cui sto lavorando in questi ultimi anni. Ora manca poco e sia la mia attività fisica che quella mentale sono concentrate su questo importante appuntamento».

 

 

 

 

Come si prepara un atleta per competizioni di così alto livello?

 

«Facendo molto rinunce e sacrificando tanti aspetti anche della propria vita privata. L’obiettivo è alto per cui tutto ruota intorno ad esso. Poi una volta raccolti i frutti, tutti i sacrifici vengono ripagati».

 

Molti parlano di un momento un po' difficile per la boxe italiana. È così?

 

«No, non è un momento difficile perché all’Olimpiade di Rio siamo tornati a secco di medaglie per alcune decisioni arbitrali discutibili. La squadra era abbastanza giovane e adesso lo è ancora di più. C’è stato un ricambio generazionale importante, a parte le presenze “storiche” di me e Vincenzo Mangiacapre. La squadra è forte e possiamo toglierci delle belle soddisfazioni».

 

A Marcianise lei ha aperto un centro sportivo polivalente. Che cosa insegna ai ragazzi che lo frequentano? Lo sport può davvero salvare dalla strada?

 

«Noi facciamo praticare lo sport a tutti e a 360 gradi. Desideriamo che la famiglia (i genitori, i nonni) sia presente in palestra per essere coinvolta e sostenere il progetto del ragazzo. Ai giovani cerchiamo di dare un futuro principalmente a livello educativo ma anche a livello motorio con la ricerca del benessere individuale attraverso la pratica sportiva. Questo infine può essere un valido aiuto per formarsi una carriera a livello professionale».

 

Lei ha un fisico tonico e scolpito. Il segreto di Clemente Russo è solo il pugilato?

 

«Il segreto non è il pugilato in se e per sé ma è l’allenamento costante e quotidiano. Mi alleno ben due volte al giorno! Poi, nella mia vita di sportivo ho assunto anche una buona educazione sull’alimentazione giusta e corretta».

 

Che consiglio possiamo dare a chi vuole ottenere ma soprattutto mantenere un corpo come il suo?

 

«Sì ripeto, costanza negli allenamenti, una giusta alimentazione e una determinazione a combattere per quello in cui si crede, anche se la vita sportiva (come la vita normale) è fatta di alta e bassi».

 

Segue una dieta particolare?

 

«Non seguo diete particolari ma una dieta personale che ho cucito addosso in base alle mie esigenze d’atleta ed anche alla mia fisicità. E’ basata su tanta integrazione perché seguo un regime abbastanza povero. Quindi cerco di compensare con i vari integratori. I miei preferiti sono quelli di ProAction. Poi bevo parecchio caffè».

 

Oltre al fisico c’è qualche altra parte di sé che cura in modo particolare?

 

«Io non curo particolarmente nemmeno il fisico…Se lo curassi sarei sicuramente più bello, più tonico. Non ho tempo per dedicarmi alla cura particolare del corpo. Trovo invece il modo per dedicare le giuste attenzioni alla mia famiglia, mia moglie e le bambine».

 

Cosa ne pensa lei, così abituato al sacrificio, della chirurgia plastica?

 

«Sì, ho pensato a questo proprio ultimamente perché vorrei eliminare la cicatrice che ho sul volto e farmi fare gli addominali scolpiti…Scherzo (ride). In generale penso che se possa aiutare a risolvere delle problematiche oppure a fare sentire meglio e a piacersi di più, ben venga! Ovviamente non sono d’accordo sulle pratiche molto invasive».

 

La sua è una famiglia di sportivi. Le figlie di Clemente Russo fanno qualche sport?

 

«Le mie tre figlie hanno cominciato a praticare judo. Poi una in particolare aveva espresso il desiderio di fare boxe e abbiamo un po’ discusso su questo. Non mi ha parlato per tre giorni e tre notti. Risultato: lei fa boxe e le altre due judo».

 

Clemente una curiosità… c’è qualcosa che nella vita riesce a metterla a tappeto?

 

«L’unica cosa che riesce a mettermi a tappeto fuori dal ring è la mia famiglia. Mia moglie e le mie bambine mi stendono!»

 

Suo cognato Marco Maddaloni ha vinto ben due reality. Come spiega questo amore da parte del pubblico?

 

«Marco è un bravo ragazzo, è bello, ci sa fare con le telecamere e soprattutto sa farsi voler bene».

 

Oltre che un grande sportivo lei è anche un personaggio del mondo dello spettacolo. È questo il suo futuro dopo che scenderà definitivamente dal ring?

 

«No, credo di no. Penso che continuerò ad essere nel mondo dello spettacolo saltuariamente, in parallelo a quello che faccio. Sicuramente una cosa la so, che ho davvero molto da insegnare sull’importanza dello sport alle nuove generazioni».

Il campione della boxe Clemente Russo si racconta: «La parola d’ordine per avere un fisico scolpito è sacrificio. La mia famiglia è l’unica in grado di mettermi ko fuori dal ring!»

In breve

 

Il campione della boxe Clemente Russo ci svela la sua vita da sportivo tra famiglia e ring…

 

  • Clemente Russo Tokyo 2020: lavoro sodo e faccio molte rinunce. Tutta la mia vita ruota intorno a questo importante appuntamento
  • Clemente Russo e la boxe italiana: dalle Olimpiadi di Rio siamo tornati a secco di medaglie per alcune decisioni arbitrali discutibili ma la squadra ora è forte e giovane. Possiamo avere grandi soddisfazioni
  • Nel mio centro a Marcianise insegno sport a tutti e a 360 gradi. Nel percorso dei più giovani coinvolgo anche le famiglie
  • Seguo una dieta particolare cucita addosso a me povera di ingredienti ma ricca di integratori
  • La chirurgia plastica? Sono favorevole se aiuta ad essere più sicuri in se stessi. No agli eccessi!
  • Clemente Russo e le figlie: una fa boxe e le altre due fanno judo. La mia famiglia è l’unica che può mettermi a tappeto fuori dal ring
  • Non penso che il mio futuro sia nel mondo dello spettacolo. Ho ancora tanto sullo sport da insegnare ai giovani

Per i tifosi Clemente Russo è Tatanka, come il bisonte dei pellerossa. Eh sì perché con la testa china punta sempre al suo obiettivo e non si ferma finché non lo ha raggiunto. Propria per la sua costanza e passione per lo sport, Clemente Russo è uno dei campioni della boxe, un orgoglio italiano che viene dalla strada. Tutto ha inizio a Marcianise, terra di camorra, di fuochi e di pugili. Da lì è partito e con determinazione è diventato il grande sportivo che conosciamo oggi. Ha all’attivo diversi trofei: ha vinto l’oro nei campionati mondiali di pugilato di Chicago nel 2007 e di Almaty nel 2013; ha conquistato l’argento alle Olimpiadi di Pechino del 2008 e la stessa medaglia anche alle Olimpiadi di Londra del 2012. Quelle di Rio nel 2016 non sono andate bene ma le sconfitte fanno parte del gioco e per Clemente non sono motivo di abbattimento. Ora si punta ad un altro importante traguardo: Tokyo 2020.

 

Lo abbiamo intervistato per farci raccontare la vita di uno sportivo tra sogni, obiettivi e sacrifici…

 

Clemente lei è una eccellenza tutta italiana nel mondo che ha all’attivo tanti trofei. Tokyo 2020 rimane la sua prossima sfida?

 

«Assolutamente sì, è il grande appuntamento per cui sto lavorando in questi ultimi anni. Ora manca poco e sia la mia attività fisica che quella mentale sono concentrate su questo importante appuntamento».

 

 

 

 

Come si prepara un atleta per competizioni di così alto livello?

 

«Facendo molto rinunce e sacrificando tanti aspetti anche della propria vita privata. L’obiettivo è alto per cui tutto ruota intorno ad esso. Poi una volta raccolti i frutti, tutti i sacrifici vengono ripagati».

 

Molti parlano di un momento un po' difficile per la boxe italiana. È così?

 

«No, non è un momento difficile perché all’Olimpiade di Rio siamo tornati a secco di medaglie per alcune decisioni arbitrali discutibili. La squadra era abbastanza giovane e adesso lo è ancora di più. C’è stato un ricambio generazionale importante, a parte le presenze “storiche” di me e Vincenzo Mangiacapre. La squadra è forte e possiamo toglierci delle belle soddisfazioni».

 

A Marcianise lei ha aperto un centro sportivo polivalente. Che cosa insegna ai ragazzi che lo frequentano? Lo sport può davvero salvare dalla strada?

 

«Noi facciamo praticare lo sport a tutti e a 360 gradi. Desideriamo che la famiglia (i genitori, i nonni) sia presente in palestra per essere coinvolta e sostenere il progetto del ragazzo. Ai giovani cerchiamo di dare un futuro principalmente a livello educativo ma anche a livello motorio con la ricerca del benessere individuale attraverso la pratica sportiva. Questo infine può essere un valido aiuto per formarsi una carriera a livello professionale».

 

Lei ha un fisico tonico e scolpito. Il segreto di Clemente Russo è solo il pugilato?

 

«Il segreto non è il pugilato in se e per sé ma è l’allenamento costante e quotidiano. Mi alleno ben due volte al giorno! Poi, nella mia vita di sportivo ho assunto anche una buona educazione sull’alimentazione giusta e corretta».

 

Che consiglio possiamo dare a chi vuole ottenere ma soprattutto mantenere un corpo come il suo?

 

«Sì ripeto, costanza negli allenamenti, una giusta alimentazione e una determinazione a combattere per quello in cui si crede, anche se la vita sportiva (come la vita normale) è fatta di alta e bassi».

 

Segue una dieta particolare?

 

«Non seguo diete particolari ma una dieta personale che ho cucito addosso in base alle mie esigenze d’atleta ed anche alla mia fisicità. E’ basata su tanta integrazione perché seguo un regime abbastanza povero. Quindi cerco di compensare con i vari integratori. I miei preferiti sono quelli di ProAction. Poi bevo parecchio caffè».

 

Oltre al fisico c’è qualche altra parte di sé che cura in modo particolare?

 

«Io non curo particolarmente nemmeno il fisico…Se lo curassi sarei sicuramente più bello, più tonico. Non ho tempo per dedicarmi alla cura particolare del corpo. Trovo invece il modo per dedicare le giuste attenzioni alla mia famiglia, mia moglie e le bambine».

 

Cosa ne pensa lei, così abituato al sacrificio, della chirurgia plastica?

 

«Sì, ho pensato a questo proprio ultimamente perché vorrei eliminare la cicatrice che ho sul volto e farmi fare gli addominali scolpiti…Scherzo (ride). In generale penso che se possa aiutare a risolvere delle problematiche oppure a fare sentire meglio e a piacersi di più, ben venga! Ovviamente non sono d’accordo sulle pratiche molto invasive».

 

La sua è una famiglia di sportivi. Le figlie di Clemente Russo fanno qualche sport?

 

«Le mie tre figlie hanno cominciato a praticare judo. Poi una in particolare aveva espresso il desiderio di fare boxe e abbiamo un po’ discusso su questo. Non mi ha parlato per tre giorni e tre notti. Risultato: lei fa boxe e le altre due judo».

 

Clemente una curiosità… c’è qualcosa che nella vita riesce a metterla a tappeto?

 

«L’unica cosa che riesce a mettermi a tappeto fuori dal ring è la mia famiglia. Mia moglie e le mie bambine mi stendono!»

 

Suo cognato Marco Maddaloni ha vinto ben due reality. Come spiega questo amore da parte del pubblico?

 

«Marco è un bravo ragazzo, è bello, ci sa fare con le telecamere e soprattutto sa farsi voler bene».

 

Oltre che un grande sportivo lei è anche un personaggio del mondo dello spettacolo. È questo il suo futuro dopo che scenderà definitivamente dal ring?

 

«No, credo di no. Penso che continuerò ad essere nel mondo dello spettacolo saltuariamente, in parallelo a quello che faccio. Sicuramente una cosa la so, che ho davvero molto da insegnare sull’importanza dello sport alle nuove generazioni».